Fișier:Stema reghin.png Reghin

Reghin è un municipio della Romania, ubicato nel distretto di Mureş, nella regione storica della Ardeal.

Fanno parte dell'area amministrativa anche le località di Apalina e Iernuţeni.

Reghin viene menzionata per la prima volta in un documento emesso dal Re Andrea II d'Ungheria nel 1228, tuttavia la sua importante posizione strategica e nel sistema difensivo fanno supporre una sua origine più antica, probabilmente al regno di Ladislao I, nell'XI secolo.

Nonostante le ripetute devastazioni della città, soprattutto ad opera dei Mongoli (1241) e dei Tatari (1285), la città conobbe un rapido sviluppo e già nel XIII secolo era la residenza ed il centro di potere delle famiglie Tomaj e Kacsik, a cui le terre circostanti erano state concesse dalla corona ungherese.

Nel 1330 venne costruita la chiesa gotica della città, all'epoca Cattolica romana ed oggi Protestante, che è tuttora la più grande della zona ed ospita le più antiche iscrizioni medievali in latino di tutta la Transilvania, ubicata nella parte tedesca della città. Il quartiere ungherese ospita un'altra chiesa, ancora più antica, in stile romanico.

All'inizio del XV secolo, Reghin ottenne i diritti di città e, dal 1427, il diritto di organizzare mercati. Nel XVI e XVII secolo Reghin fu teatro di azioni di guerra e ne subì la conseguenze, venendo ancora devastata più volte, sia dagli Ottomani che dagli asburgici; subì inoltre un grave incendio nel 1848.

Ai primi del XX secolo la popolazione era formata dal 40% circa di ungheresi, da un altro 40% di sassoni e da meno del 20% di romeni.

Nel 1920 il Trattato del Trianon assegnò la Transilvania, e quindi anche la città, alla Romania; nei decenni successivi la città perse completamente le sue peculiarità di città sassone, anche perché molti dei tedeschi emigrarono in Germania, specialmente dopo la Seconda guerra mondiale e l'avvento del comunismo. Prima della guerra la città aveva una consistente colonia ebraica (circa il 30% della popolazione), ma gli ebrei vennero prima rinchiusi nel ghetto e poi deportati nei campi di concentramento nazisti nel giugno 1944.