Baia Mare

Baia Mare è un municipio della Romania, capoluogo del distretto di Maramureş, nella regione storica della Maramureş.

Il toponimo significa letteralmente Grande miniera e nasce dalla presenza di importanti risorse minerarie nella zona.

Fanno parte dell'area amministrativa anche le località di Blidari, Firiza e Valea Neagră.

La città è composta da 16 quartieri disposti circolarmente attorno al nucleo centrale.

La posizione geografica e la presenza di importanti risorse naturali fece sì che la zona di Baia Mare venisse popolata fin dai tempi più antichi: sono state rinvenute tracce di insediamenti umani risalenti al Paleolitico superiore ed è stata evidenziata la presenza di popolazioni Trace nell'Età del bronzo.

Le prime informazioni scritte su Baia Mare parlano di un centro minerario ben sviluppato e risalgono ad un documento del 1329, dove viene citata con il nome latino Rivulus Dominarum, ma le prime informazioni complete si trovano in un documento emesso nel 1347 dalla corte di Luigi I d'Ungheria nel quale si concedevano particolari privilegi alla città, mentre in un altro documento del 1411 viene citata per la prima volta la zecca di Baia Mare, una delle più antiche della Transilvania.

Il dominio della città e delle sue miniere venne trasferito nel 1446 alla famiglia Corvineşti come ricompensa per gli atti di coraggio di János Hunyadi nella resistenza contro l'invasione Ottomana. János Hunyadi fece iniziare la costruzione della Cattedrale di Santo Stefano, il cui campanile è tuttora un simbolo della città.

Nel 1469 Mattia Corvino emise un documento con il quale dava ai cittadini di Baia Mare il diritto di rinforzare le proprie difese costruendo alte mura munite di bastioni e fossato per difendersi da attacchi esterni; da questo rinforzo difensivo nacque l'aggiunta del termine castrum o castellum al nome della città.

I secoli successivi videro il susseguirsi di diverse dominazioni della zona, determinato da una serie di combattimenti che deprimono il tessuto economico della città: prima, temporaneamente i Polacchi (1490), poi il dominio di Ioan Zapolya (1526), quindi il Regno d'Ungheria ed infine l'Impero austroungarico. In questo lungo periodo non mancarono però importanti avvenimenti culturali, come la fondazione nel 1547 della Schola Rivulina, un istituto scolastico di ispirazione Protestante Riformata destinato a rappresentare per più di due secoli il punto di riferimento per l'istruzione superiore di tutta la zona.

Dopo che la battaglia avviata nel 1703 dal fuorilegge Pintea Viteazul con l'appoggio di Francesco II Rákóczi per liberare la città dagli Austriaci non ebbe esito, questi ultimi rinforzarono il proprio dominio creando nel 1748 un Ispettorato delle Miniere, di fatto un'istituzione di supporto all'amministrazione locale per meglio controllare gli impulsi di rivolta della città.

Dopo la Prima guerra mondiale, con il Trattato del Trianon, e fino al Secondo arbitrato di Vienna del 30 agosto 1940, la città fece parte del Regno di Romania, e durante la Seconda guerra mondiale dell'Ungheria; dopo la fine della guerra, con i Trattati di Parigi, tornò definitivamente a far parte della Romania.

Da sempre basata soprattutto sulle risorse minerarie dell'area, spinte in particolare con forti contributi economici durante il regime comunista, l'economia di Baia Mare ha subito una forte recessione dopo la rivoluzione del 1989, con il drastico ridimensionamento dell'attività estrattiva. Negli ultimi anni si è tuttavia evidenziata una buona ripresa, grazie all'insediarsi di attività industriali diversificate, spesso finanziate da capitali stranieri.