Fișier:Stema Timisoara.svg Timişoara

Timişoara è un municipio della Romania, capoluogo del distretto di Timiş, nella regione storica del Banato, appartenuto all'Ungheria fino al 1918.

Tutte le varianti del suo nome derivano dal fiume Timiş, che sfocia nel Danubio vicino a Belgrado. Timişoara è una città multiculturale, con influenti minoranze, principalmente tedeschi, magiari, e serbi, ma anche italiani, palestinesi, e greci. Importante centro industriale, fu la prima città europea ad avere lampioni elettrici.

Sull'attuale territorio della città sono state trovate tracce di insediamenti umani che risalgono al neolitico; in seguito vi si sono insediati i Geto-Daci e successivamente i Romani.

La prima menzione scritta si ha in un documento storico dell'XI-XII secolo, nel quale la città viene citata usando il nome di Tibiscum o Tibiskos.

Nel 1175 è menzionato il "comitato di Timiş", ma le fonti non specificano quale sia il suo centro economico e amministrativo. La prima attestazione documentata del nome Timişoara è incerta (1212 o 1266): in quel momento Timişoara faceva parte del comitato di Timiş, una suddivisione amministrativa territoriale del Regno d'Ungheria. Il territorio, conosciuto più tardi come Banato, con centro amministrativo nell'Urbis Morisena (poi Cenad), era stato conquistato dai Magiari attorno all'anno 1030

Collocandosi in una posizione strategica, da dove poteva essere controllata una gran parte della pianura del Banato, sia la città di Timişoara che il titolo di conte di Timiş divennero sempre più importanti. Timişoara conobbe eccezionale sviluppo al tempo del re Carlo Roberto d'Angiò che, dopo la sua visita del 1307, ordinò la costruzione di un palazzo reale e vi trasferì la capitale del regno.

Segnò un nuovo capitolo nella storia della città, nel 1440, la nomina a conte di Timiş di János Hunyádi, che sarà conosciuto nell'intera regione per l'importante vittoria di Belgrado del 1456 sui Turchi Ottomani e sarà considerato difensore della cristianità. Il conte trasformò la città in un accampamento militare permanente, trasferendosi qui con la famiglia. La città rimase quindi in possesso del figlio Mattia Corvino fino al 1490.

Episodio importante della storia di Timişoara è rappresentato dall'assedio della città da parte dei villici insorti guidati da Gheorghe Doja. Gli insorti, romeni e ungheresi, dopo alcune vittorie riportate sulle armate nobiliari, furono sconfitti nei pressi di Timişoara dal conte Ioan Zapolya. Gheorghe Doja ispiratore e guida dei rivoltosi, venne catturato e torturato su una sedia di ferro arroventata, quindi arso vivo nei pressi del castello, attuale Museo del Banato (Muzeul Banatului).

Nel 1552 un'armata ottomana di 160.000 uomini sotto il comando del pascià Ahmed attaccò e conquistò la città, trasformandola in capitale di vilayet ottomano, guidato da un "vali" o "beylerbey". Per quasi 200 anni Timişoara si trovò sotto la dominazione ottomana, sotto il controllo diretto del sultano, godendo di uno statuto speciale come le città di Belgrado e Buda. In questo periodo la città conobbe diverse trasformazioni: le chiese furono trasformate in moschee, numerosi musulmani si trasferirono qui e la cittadella fu trasformata secondo le necessità strategiche ottomane. Nonostante tutto l’occupazione turca coincise con un periodo di relativa pace essendo la città utilizzata dai turchi soprattutto come punto strategico di partenza per le campagne militari del nord-ovest.

Nel 1716, dopo ripetuti tentativi, Eugenio di Savoia conquistò la città, aprendo la via alla dominazione austro-ungarica per più di 200 anni.

Solo nel 1920 il Banato si unì alla Romania e a Timişoara venne instaurata l'amministrazione romena, dopo un'effimera indipendenza come Repubblica del Banato, di cui era la capitale.

Il 16 dicembre 1989 scoppiò a Timişoara la rivoluzione che avrebbe portato alla caduta di Nicolae Ceauşescu e del regime comunista romeno. Tutto ebbe inizio con la protesta dei parrocchiani contro il trasferimento forzato del pastore riformato László Tőkés; ai fedeli che manifestavano davanti alla parrocchia si unirono i passanti e in breve tempo la protesta si estese, raccogliendo nel centro della città decine di migliaia di persone. In seguito a scontri sanguinosi con 73 morti e 253 feriti, il 20 dicembre 1989. Gli avvenimenti di Timişoara portarono una settimana più tardi alla caduta del regime di Ceauşescu.

Timişoara si affermò come importante centro economico nel XVIII secolo, con l'insediarsi dell'amministrazione asburgica. La colonizzazione con popolazioni tedesche, la diversificazione etnica e religiosa, la ricostruzione della cittadella ma anche il sistema legislativo favorevole alla proprietà privata, determinarono il formarsi di un fitto tessuto di artigiani e commercianti. Questo tessuto di artigiani ha costituito per ben più di 200 anni il segreto dello sviluppo economico della città. Quando la Rivoluzione industriale iniziò a manifestare i propri effetti, Timişoara presentava tutti i requisiti per la sua affermazione. Un po' per volta furono introdotte tutte le più moderne innovazioni del tempo. Le piccole botteghe artigiane lasciarono il posto a piccole e medie industrie. Altro grande vantaggio fu la realizzazione del Canale Bega. Questo permise un notevole sviluppo del commercio, permettendo il trasporto di merci via acqua; collegato al Danubio, permise il commercio tanto verso l'Europa, quanto verso il resto del mondo attraverso i porti sul Mar Nero. Nel 1857 a Timişoara arrivò la ferrovia, completando così tutte le premesse necessarie ad uno sviluppo economico industriale moderno. Questo modello economico, sviluppatosi in modo organico per quasi 250 anni, ebbe fine nel 1948 con la nazionalizzazione, con la soppressione della proprietà privata e l'instaurazione di un'economia di stato pianificata. Timişoara fu successivamente industrializzata in modo massiccio, seguendo tuttavia criteri ben diversi dallo sviluppo degli anni precedenti. Furono creati colossi industriali in diversi settori produttivi, in particolare nel settore dell'industria chimica e meccanica, la cui manodopera era assicurata attraverso la massiccia immigrazione in città della popolazione rurale della zona e del resto del paese.

Dopo la caduta del regime comunista, nonostante il declino di alcuni settori economici tradizionali, sostituiti da attività industriali più moderne, il settore industriale di Timişoara continua ad assicurare più del 3% della produzione industriale nazionale. Caratteristico delle economie di mercato avanzate, il terziario ricopre una percentuale sempre maggiore dell'economia della città.

Negli ultimi anni l'economia di Timişoara ha conosciuto una crescita economica significativa, dovuta agli investimenti stranieri, in modo particolare nel settore dell'high tech. In un articolo del 2005 la rivista francese L'Expansion ha definito Timişoara "vetrina economica della Romania", riferendosi al gran numero di investimenti stranieri, considerati come una "seconda rivoluzione" che la città sta vivendo.

I capitali stranieri investiti a Timişoara provengono principalmente da Germania, Italia - il suo distretto è detto "l'ottava provincia veneta" per l'alto numero di imprese regionali che qui hanno delocalizzato la produzione - e Stati Uniti. Fra le maggiori industrie presenti si possono citare il produttore di pneumatici Continental, la compagnia americana Solectron (telefonia,elettronica), Draexelmaier (componenti auto per BMW e Audi), Linde Gas (gas industriali), Procter & Gamble (detergenti), Nestlè, Siemens e molte altre.

Timişoara detiene il più ampio numero di edifici storici della Romania, costituito dagli insiemi architettonici urbani dei quartieri Cetate, Iosefin e Fabric. La varietà architettonica, le influenze del barocco viennese e il gran numero di parchi sono valsi a Timişoara il soprannome di "Piccola Vienna" e di "Città dei parchi". Alcune delle più importati attrazioni turistiche sono:

  • Piazze
    • Piaţa Unirii (Piazza dell'Unione)
    • Piaţa Victoriei (Piazza della Vittoria)
    • Piaţa Libertăţii (Piazza della Libertà)
    • Piaţa Maria (Il luogo dove ebbe inizio la Rivoluzione del 1989)
    • Piaţa Traian (centro del quartiere storico Fabric)
  • Luoghi di culto
    • Cattedrale Ortodossa
    • Duomo Romano-cattolico
    • Chiesa episcopale serba
    • Sinagoga del quartiere Cetate
    • Sinagoga del quartiere Fabric
  • Monumenti ed edifici storici
    • Castello Huniade
    • Palazzo Dicasteriale
    • Palazzo Barocco
    • Teatro Nazionale
    • Bagni Pubblici Neptun
    • Palazzo Lloyd